Marcel Proust

Data nascita1871
Anni vita51
Data morte1922

Biografia

Marcel Proust nasce nel 1871 in un elegante sobborgo di Parigi.

I genitori appartengono all’alta borghesia parigina: il padre è un medico e la madre è figlia di un ricco agente di cambio ebreo.

Il bambino, piuttosto schivo e dotato di grande sensibilità interiore, stabilisce un legame privilegiato e quasi morboso con la madre che gli trasmette i suoi gusti letterari e artistici.

Iscritto in uno dei migliori licei della capitale, Marcel stringe alcune importanti amicizie e comincia a frequentare i salotti dell’alta borghesia e dell’aristocrazia parigina.

Dopo il liceo si iscrive alla Facoltà di Diritto ma frequenta al tempo stesso alcuni corsi alla Scuola di Scienze politiche e all’Università della Sorbone, dove segue le lezioni di Henri Bergson, il filosofo che stava rivoluzionando le nozioni di tempo e durata.

Già durante gli anni del liceo Proust collabora alla rivista “Le Banquet”.

Nel 1896 esce in volume la raccolta di racconti I piaceri e i giorni.

Nel frattempo Proust ha già cominciato la stesura di un’opera che costituisce il primo abbozzo della futura Ricerca e che, rimasta incompiuta, verrà pubblicata postuma nel 1952 con il titolo Jean Santeuil.

Intanto, quando la salute glielo concede, compie alcuni viaggi in Europa, tra cui uno a Venezia con la madre.

Dopo la morte di entrambi i genitori rimane profondamente afflitto, si isola sempre più dal mondo dedicandosi alla stesura della sua opera di maggior impegno, Alla ricerca del tempo perduto, che uscirà in sette volumi successivi dal 1913 al 1927.

Ormai non frequenta più gli amici di un tempo e si consacra alla sua immensa opera scrivendo di notte e dormendo di giorno.

Ormai segregato in casa a scrivere, si ammala di bronchite nel 1922 ma rifiuta di curarsi.

Proust muore nel novembre del 1922.

Parallelamente alla scrittura narrativa svolge un’intensa attività di critico, fin da ragazzo si dedica a un particolare tipo di esercizio letterario che consiste nell’imitare, parodiandolo, lo stile degli scrittori più celebri.

Il pensiero critico elaborato da Proust prepara e accompagna la stesura della Ricerca.

Alla ricerca del tempo perduto

Alla ricerca del tempo perduto è un colossale ciclo romanzesco che racconta in sette libri la vita di quattro generazioni lungo un periodo di quarantacinque anni.

All’incrocio tra diversi generi, l’opera, di forte ispirazione autobiografica, è un affresco della società francese all’inizio del secolo ma anche la storia di una vocazione artistica: il narratore, Marcel, esteta improduttivo, scopre soltanto alla fine, dopo una lunga esperienza di tempo “perduto”, che deve diventare uno scrittore e che per riuscirci occorrerà soltanto che trascriva quello che ha già dentro di sè.

Quello che conta nel romanzo, più che l’argomento, è la struttura: la trama non segue i fatti nella loro successione logica e cronologica; il tempo scorre ma è continuamente interrotto e dilatato dal sorgere improvviso di ricordi involontari e di riflessioni che organizzano i frammenti del racconto secondo un ordine più interiore che logico, ordine instabile, fluttuante, benchè non meno rigoroso di quello razionale. Il filo che unisce l’insieme è costituito da alcuni nuclei tematici ricorrenti nell’intera opera, come l’amore, la gelosia, la critica, …,

Il racconto ha la forma di un lungo monologo interiore e si sviluppa attraverso frasi molto estese; i dialoghi sono spesso inglobati nel discorso, e frequenti sono le parentesi e i trattini per introdurre il pensiero del narratore

Le “intermittenze del cuore”

Influenzato dagli studi filosofici di Bergson sul tempo come “durata” interiore, Proust costruisce la sua ricerca del tempo perduto sulla base della cosiddetta “memoria involontaria” che, diversa dalla “memoria volontaria” che è diretta dalla ragione, scatta a partire da alcune sensazioni le quali, in maniera imprevista, fanno affiorare un ricordo del profondo.

💡
Il tempo perduto può essere ritrovato soltanto attraverso questo tipo di memoria involontaria.

Con uno stimolo esterno genera nel soggetto sensazioni ed emozioni impreviste che resuscitano improvvisamente un momento del passato in tutta la sua verità.

Brani

→ Le intermittenze del cuore, pag. 98 - 101