Giacomo Leopardi

Biografia (1798 - 1837 → 39 anni)

Luogo di nascita

đź“Ť Recanati, Marche

→ piccolo borgo appartenente allo Stato della Chiesa → società chiusa e fondata sul privilegio ecclesiastico e nobiliare = arretrata → Leopardi vuole uscire da essa per confrontarsi con altri letterati

Situazione famigliare

Padre: Monaldo

→ erudito → obbliga i figli a passare il tempo nella ricca biblioteca di famiglia → vieta di uscire con le compagnie di giovani del paese

Madre: Adelaide

→ ricevette una rigida educazione religiosa 🙏🏼 → molto severa e dura, dedica solo a

  • gestire la situazione economica della famiglia
  • religione

Due fratelli piĂą vicini: Carlo & Paolina

→ primi ed unici amici e confidenti della sua giovinezza →considerano lo studio l'unica occupazione radicata dell'uomo, 🚫  vacanze se non nei giorni festivi, 🚫 svaghi esterni

Caratteristiche infanzia

Infanzia = alternarsi eccessi di disperazione & allegrie senza misura

Eventi

11a: sintesi, commenti e traduzione di testi antichi + impara greco, francese & ebraico.

18a: traduzione del primo libro dell'Odissea + Le rimembranze (primo componimento poetico)

19a: conosce Pietro Giordano, scrittore e critico di idee liberali, 24 anni piĂą di Leopardi

→ riferimento intellettuale e affettivo, trasmette speranza e desiderio di gloria → la visita di Giordano a Recanati = scrittura 2 canzoni (All'Italia + Sopra il monumento di Dante) che invierà ai principali letterati italiani per farsi conoscere → inizia ad annotare sentimenti + riflessioni in quaderni = Zibaldone dei pensieri

20a: vede i primi sintomi della sua malattia (colonna vertebrale curva, spalle piegate, gobbe sul dorso e torace, statura si fa piccola, occhi doloranti ed incapaci di tollerare la luce, etc...)

→ attribuisce la malattia al troppo studio = se ne colpevolizza, pentito di essersi guastato la saluta + l'aspetto esteriore → causa afflizioni dell'anima: gravi e ricorrenti malinconie → studiosi suppongono tubercolosi ossea (distrugge ossa e cartilagini con gravi conseguenze su tutto il corpo)

21a (maggiorenne): pianifica e tenta la fuga, ma viene scoperto

→ fallimento accresce: infelicità + contraddittorio rapporto con il padre (Monaldo non vuole separarsi da lui, gli offre cura ed affetto negandogli l'indipendenza = il denaro) → nonostante l'avversione alla possessività padre non riuscirà mai a scindere il legame → rappresentava certezza, ci poteva sempre contare

Autunno stesso anno: scrive L'infinito

→angoscia legato alla sua libertà → riflette sempre più profondamente sulle cose e si incupisce progressivamente ma ha comunque "illusioni" = speranze di amore, gloria, eroismo e piacere (felicità)

3 anni successivi: cerca impieghi e sistemazioni esterne con aiuto di parenti e amici

Padre lo manda a📍 Roma dagli zii materni (sperando che accetti di diventare prete mettendo gli studi al servizio della fede)

→ deluso da Roma, descritta come frivola e intellettualmente arretrata, e l'ipocrisia della corte papale lo ripugna. → inadeguato nei salotti mondani e sarà così in tutte le città, non troverà mai il piacere desiderato e si sentirà solo

Torna a📍 Recanati: approda a conclusioni pessimistiche

→scrive prose satiriche e filosofiche Operette morali

Giordani lo mette in corrispondenza con letterati fiorentini, tra cui Vieusseux, fondatore rivista letteraria "Antologia" + "Gabinetto Vieusseux" (circolo culturale fiorentino) Conosce editore milanese Stella → reca a Milano a curare la pubblicazione di alcuni studi filologici. Inizia il lungo peregrinare di Leopardi tra📍 Milano, 📍 Bologna, 📍 Firenze e 📍 Pisa (in alloggi inadeguati + pessime condizioni di salute).

📍 Bologna conosce Teresa Carniani Malvezzi

→inizia assidua frequentazione = s'innamora → Teresa interromperà bruscamente gli incontri malvisti dal marito

📍 Firenze soffre: si distanzia dai letterati fiorentini fiduciosi nelle riforme e nel progresso + partecipa festeggiamento in onore di Manzoni ma non nasconde le riserve sulla sua prosa.

📍 Pisa periodo di sollievo: salute migliora + alloggia famiglia che gli prepara i pasti + letterati e studenti lo accolgono con cortesia.

→ compone A Silvia → tornato a Recanati = patimento fisico e morale ma scrive poesie che formeranno i Canti pisano-recanatesi (Le ricordanze, La quiete dopo la tempesta...)

Sostegno economicođź’° da parte di amici fiorentini per 1 anno

→ Colletta (generale napoletano esule a Firenze): propone sussidio mensile anonimo = prestito in anticipo sui ricavi delle future pubblicazioni

1830: parte da Recanati e non vi farĂ  piĂą ritorno

Vita meno solitaria a📍 Firenze

→ Ranieri = stretto legame di amicizia, insieme a lui fino alla morte dividendosi il denaro → Fanny Targioni Tozzetti (moglie di un medico ed animatrice di un salotto letterario) = bizzarra trama amorosa → Leopardi ama Fanny, Fanny - Ranieri, Ranieri - donna di teatro

Ranieri → Napoli dalla famiglia per ragioni economiche → Firenze: partono insieme per Napoli = clima favorevole + parenti Ranieri offrono sostegno economico

→ vita aperta e socievole → pubblica una seconda edizione dei Canti + edizione ampliata Operette morali, ma i testi vengono sequestrati dalla censura del governo borbonico

Torre del Greco, campagna vicino Napoli: evita colera + scrive al padre ultime lettere della sua vita

→ muore (1837)


Le tre fasi di pessimismo

Pessimismo storico

Uomini felici soltanto nell'età primitiva → stretto contatto con la natura. Ricerca del vero attraversi la ragione = scoperte catastrofiche: vanità delle illusioni, che la natura (madre benigna e pia) aveva ispirato agli uomini, scoprirono le leggi meccaniche che regolano la vita dell'universo, il male, il dolore, l'infelicità e l'angoscia esistenziale.

La storia degli uomini è decadenza: stato di inconscia felicità → stato di consapevole dolore. Si ripete nella vita di ogni individuo: età infanzia e giovinezza → età della ragione.

Compito della poesia & arte = ricreare illusione di felicitĂ .

Pessimismo individuale

Seri problemi di salute & familiari = lui soggetto dell'infelicitĂ .

Pessimismo cosmico

L'infelicità è connaturata alla stessa vita dell'uomo, destinato a soffrire per tutta la durata della sua esistenza. La natura ("natura matrigna") → sola colpevole dei mali dell'uomo = meccanismo indifferente e crudele, fa nascere desiderio di piacere infinito senza dare mezzi per raggiungerlo. La felicità è una proiezione = visibile nel futuro, mai nel presente.


Le opere

Lo Zibaldone (prosa / diario)

Zibaldone di pensieri = raccolta di dimensioni monumentali, 4526 pagine manoscritte, pensieri relativi a questioni filologiche, erudite, linguistiche, letterarie, filosofiche + abbozzi poetici, pagine saggistiche, note psicologiche e autobiografiche. Diario intellettuale, temi principali:

  1. rapporto uomo - natura
  1. riflessione sul piacere
  1. teoria della poesia

Le Operette Morali (prosa 1824 - 1832)

Fase più matura del pensiero del poeta, prodotte nel periodo del silenzio poetico (non compose poesie). Raccoglie 24 prose di breve dimensione, molto varie per stile e struttura. Mancanza di omogeneità legata alla varietà di stili ≠ coerenza nei contenuti → temi più cari dei quali offre un'immagine chiara tramite: linguaggio vivace e colloquiale + stile satirico, incisivo, ironico e lucido.

Il fulcro = l'infelicità umana ed il suo rapporto con la natura matrigna. Concetto di felicità come proiezione al passato o al futuro → irraggiungibile = mai presente. Totale assenza di felicità umana = condizione tutt'altro che centrale dell'uomo nell'Universo.

I Canti (poesia 1818 - morte)

I Canti riuniscono testi pubblicati in precedenza in edizioni separate. Titolo Canti volutamente generico = poesia lirica in generale → espressione soggettiva in versi propria di tutti i popoli fin dalle origini, genere lirico = espressione libera dell'animo dell'uomo, capace di consolare attraverso la bellezza della parola.

Prima pubblicazione (1831) a📍 Firenze → seconda edizione (1835) a📍 Napoli prima della sua morte → edizione definitiva (1845) a cura di Ranieri.

Tre fasi di composizione dei Canti:

  1. 1818-1822 → primi idilli e canzoni civili
  1. 1828-1830 → grandi canti pisano-recanatesi
  1. 1831-1837 → nuova fase poetica, da Ciclio di Aspasia a componimenti impegnati come La ginestra

Prima fase

Ricerca incessante stile personale. Leopardi fedele alla tradizione classica & tradizione italiana poichè utilizza la lingua petrarchesca.

Nelle canzoni civili: temi patriottici, deplora la decandenza dell'Italia e la diffusa viltĂ  dei popoli + atteggiamento di ribellione energica ed eroica, invitando gli italiani a imitare le virtĂą degli articoli.

Gli idilli: interioritĂ  del poeta con espressivitĂ  piĂą moderna, piĂą visibile la poetica del "vago e dell'indefinito" = utilizzo di parole che evochino concetti perlopiĂą sfumati e indeterminati. Mette in rapporto se stesso con elementi del paesaggio naturale + vita degli altri, scavando in profonditĂ  nella propria anima. Composti tra 1819-1821 con lingua piĂą semplice & sintassi meno elaborata.

Seconda fase

Maturato in Leopardi il pessimismo cosmico. Testi parlano dell'uomo in generale, non piĂą solo di se stesso. Maggiore riflessione filosofica con l'intento di distruggere tutte le illusioni.

Nei canti pisano-recanatesi il risveglio del sentimento, sensibilitĂ  del cuore e desiderio di vita convive con il pessimismo cosmico del poeta. Presentano un registro molto vario, vicini allo stile degli idilli. A partire da A Silvia elabora la cosiddetta canzone libera = teso mobile, variabile, endecasillabi e settenari si succedono liberamente in base alle esigenze della rappresentazione e senza vincoli di rima.

Terza fase

Lessico innovativo, con sensibilità moderna ed una metrica rinnovata, inoltre vi è la ricerca di maggiore concentrazione espressiva.

Vicinanza morte = riflessione su di essa in 2 canzoni di argomento sepolcrale. Le poesie degli Ultimi canti caratterizzate da: ampia sintassi, articolata e complessa, soprattutto nella Ginestra + toni sarcastici, amari o pietosi. Il metro della Ginestra è la canzone libera.


Analisi di alcune opere

Il giardino sofferente (Zibaldone)

La prova che la sofferenza è legge universale di tutto ciò che esiste si può trovare in un giardino di primavera. Volgendo intorno lo sguardo non si può scorgere alcuna pianta che non subisca in qualche modo un patimento, pur restando in vita; il giardino assomiglia perciò a un ospedale, luogo assai più doloroso di un cimitero.

Tema principale = sofferenza universale, per dimostrarla utilizza le piante (a cui gli uomini non attribuiscono in genere alcuna capacitĂ  di sentire). Sostiene quindi una sensibilitĂ  del mondo vegetale.

Dopo un'enunciazione teorica vi è una dimostrazione empirica della tesi, con un'attenzione minuziosa al particolare: di fronte all'apparente bellezza di un giardino la sfida è di non accontentarsi dell'impressione d'insieme, ma di concentrarsi sul dettaglio. Si sofferma sulla pena particolare di ciascuna pianta ed usa verbi che esprimono azioni violente. Si oppone al campo semantico della violenza e dell'offesa quello della delicatezza, della dolcezza e della sensibilità, caratteristiche di alcune piante.

Leopardi sottolinea che nessuno degli agenti della sofferenza è veramente colpevole, perchè l'offesa che essi compiono è sempre involontaria, la sofferenza fa quindi parte del sistema della natura e la colpevole di conseguenza è la natura stessa.

Dialogo di un venditore di almanacchi e un passeggere (Operette morali)

Un passante domanda a un venditore di almanacchi se l'anno nuovo sarà migliore dei precedenti e il venditore dichiara di sì. Quando il passante osserva che nessuno sarebbe disposto a rivivere nello stesso modo gli anni già vissuti, il venditore riconosce che non lo vorrebbe neanche lui. I due concordano infine che l'unica vita che può apparire migliore è quella futura, di cui non si sa ancora nulla.

Segue nel brano un rigoroso procedimento argomentativo, attraverso il ritmo serrato delle domande e delle risposte e i modi garbati del colloquio Leopardi dimostra che l'ottimismo generico non ha alcun fondamento ma sostiene anche il reciproco soccorso tra uomini. La sua intenzione è però quella di di dimostrare che la vita è permeata di infelicità e che l'unico piacere consiste nell'attesa del futuro.

Il passante fa domande sempre piĂą stringenti ed in alcuni casi retoriche per portare il venditore verso la conclusione desiderata, il passante rappresenta l'uomo pensatore, filosofo che ragiona a fondo sulle questioni mentre il venditore l'uomo comune parte della massa.

Viene però dimostrato alla fine del brano l'importanza della speranza infondata che risulta essere la forza fondamentale necessaria ad ogni uomo per sopravvivere, questo è espressione dell'orientamento pietoso e solidale nei confronti degli uomini che caratterizza le ultime opere di Leopardi.

A Silvia (Canti, canti pisani-recanatesi, 1828)

Fu il primo esempio nei Canti di canzone libera.

Il tema della fine ricorre nella poesia, rappresentato dalla fine della vita di una ragazza che muore prima di poter fare le esperienze importanti della sua vita. Vi è una disillusione che viene collocata sulla soglia tra l'adolescenza piena di sogni e la giovinezza vera e proprio, superata quella soglia il giovane scopre la verità della vita, che diventa un precipitare verso la morte. La poesia è quindi un'energica protesta contro quest'ingiustizia della natura ed un'aperta accusa ad essa.

Vi è un affinità tra i destini dei due protagonisti del canto, sia Leopardi che Silvia erano in attesa di qualche inaspettata felicità e condividevano lo stesso malinconico destino. Le strofe alternano quindi i protagonisti ed alla fine della terza viene dichiarata l'ineffabilità ossia l'impossibilità di descrivere i sentimenti che provava il poeta all'ora.

Dalla quarta strofa iniziano una serie di esclamazioni cariche di rimpianto ed il racconto della disillusione che prosegue nella quinta strofa dedicata interamente a Silva paragonabile ad un deserto di negazioni per poi scivolare verso la fine con un innalzamento della lingua.

Si parla molto di speranza all'interno della poesia e molti "tu" sono riferiti ad essa, non a Silvia, vi è quindi una personificazione della speranza, che abbandona il poeta come lo fa Silvia.

Le scelte lessicali evidenziano l'opposizione fondamentale tra le due parti del testo: le prime tre strofe sono descritte attraverso il campo semantico della bellezza, della calma e della lieta attesa mentre nella parte successiva si apre il baratro delle parole dell'infelicità e della morte. La rimembranza della dolcezza delle prime strofe però non offre conforto al poeta ma riapre invece ferite.


Note